Il Palermo rischia davvero di dover abbandonare il “Renzo Barbera” nella stagione 2025/2026?
L’ipotesi, avanzata oggi dal giornalista Roberto Chifari durante la trasmissione Sport Gold, affonda le radici nelle annose vicende legate all’impianto di viale del Fante.
La situazione di stallo relativa alla ratifica della convenzione tra Comune e società per la gestione pluriennale dello stadio, unita alla questione del certificato di agibilità – la cui documentazione, secondo quanto riportato dal quotidiano la Repubblica lo scorso 29 aprile, dovrà essere presentata entro il 23 maggio – potrebbe costringere il club a cercare una sede alternativa per disputare le gare interne.
Se questo scenario dovesse concretizzarsi, il Palermo si troverebbe nella condizione di giocare le partite casalinghe del prossimo campionato lontano dalla propria città, verosimilmente in uno stadio situato nel Centro Italia, come ipotizzato dallo stesso Chifari.
La scelta di un impianto sostitutivo dovrebbe rispondere a criteri logistici e geografici ben definiti, senza trascurare aspetti tecnici e ambientali. Sarebbe infatti necessario individuare uno stadio omologato per la Serie B, dotato di infrastrutture adeguate e situato in una città dove non sussistano storiche rivalità tra la tifoseria locale e quella rosanero.
Sulla base di questi parametri, si può delineare una rosa di potenziali alternative nel malaugurato caso di un trasloco forzato.
Una delle opzioni più solide potrebbe essere rappresentata dal Renato Curi di Perugia, impianto da circa 23.000 posti, con una tifoseria generalmente neutrale nei confronti del Palermo.
Sempre in Umbria, il Libero Liberati di Terni rappresenterebbe un’altra possibilità concreta: 17.000 posti, ottimi collegamenti ferroviari e un contesto ambientale privo di particolari criticità. Resta da verificare in quale categoria militerà la squadra locale il prossimo anno, attualmente impegnata nella corsa alla promozione in Serie B, elemento che potrebbe incidere sulla disponibilità dell’impianto.
In Toscana, il Carlo Castellani di Empoli si presenta come uno stadio moderno, situato in una città tranquilla. Tuttavia, l'eventuale partecipazione del club locale al prossimo campionato di Serie B potrebbe rappresentare un ostacolo operativo.
Sempre nella stessa regione, anche Pisa potrebbe rientrare tra le ipotesi percorribili: l’Arena Garibaldi garantisce una posizione centrale e un ambiente privo di attriti con la tifoseria siciliana.
Più decentrati rispetto al baricentro della Penisola, ma comunque da considerare, sono gli impianti di Ancona e Pescara, rispettivamente da 23.000 e 20.000 posti. Sebbene la distanza renda la logistica più complessa, entrambe le strutture rispondono ai requisiti tecnici necessari.
Spostandosi più a Nord, si potrebbero prendere in esame anche gli stadi di Cremona e Ferrara. Il Giovanni Zini è un impianto funzionale e accogliente, con una curva che ha sempre mostrato rispetto verso i colori rosanero. Il Paolo Mazza costituirebbe una soluzione altrettanto affidabile, oltre a garantire un clima sportivamente non ostile. Tuttavia, la loro collocazione geografica comporterebbe un maggior rischio di incroci con tifoserie storicamente non in buoni rapporti con quella del Palermo, rendendo queste opzioni, nei fatti, meno praticabili.
Roberto Rizzuto

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Commenti
Perugia non ci sono rapporti comunque di amicizia, idem coi ternani che è ancora peggio (qui c'è vera rivalità). Empoli, Pisa e Ancona più fattibili. Così come Lecce o Foggia (ma qui bisogna capire se è a norma per la B)