Dai cambi alla mentalità: Palermo, questa volta hai azzeccato tutto

Pubblicato il 28 aprile 2025 alle ore 12:52

Erano passate più di due settimane dall’ultima partita del Palermo – una sconfitta maturata in casa del Bari lo scorso 11 aprile – che sembrava ormai lontanissima nel tempo. Nel mezzo è successo di tutto: Pasqua, Pasquetta, la perdita di Papa Francesco e un calendario di conseguenza completamente stravolto per le ultime giornate, con rinvii che hanno congelato il campionato e lasciato spazio solo a tante discussioni.
Ieri, finalmente, è tornato a parlare il campo. E sul campo il Palermo ha risposto presente: a Catanzaro è arrivata una vittoria pesante, per 3-1, costruita con grinta, lucidità e una nuova consapevolezza dei propri mezzi.
La gara dei rosanero è stata convincente sotto tutti gli aspetti: nel primo tempo sono scesi in campo ordinati e determinati, dimostrando sicurezza nella gestione del pallone e buona propensione a creare e, soprattutto, sfruttare le occasioni. Portando la fortuna anche dalla propria parte, come in occasione del gol che sblocca la partita dopo appena nove minuti: autogol di Bonini che devia nella propria porta un cross di Brunori, lasciando immobile e incredulo l’ex portiere rosa Pigliacelli.
Con il match ben indirizzato, il Palermo ha potuto gestire con più tranquillità, ma ha dimostrato sempre di avere le idee chiare, oltre ad alcuni giocatori in ottimo stato di forma, come Brunori, autore di una grande prova, e Segre, che insieme hanno confezionato il raddoppio sempre nel primo tempo.
Nel secondo tempo, questa volta, si sono visti dei segnali più incoraggianti. Va detto, per onestà, che la solita flessione c’è stata: la squadra ha subito le offensive del Catanzaro, ha incassato il gol dell'1-2 di Biasci (quarto gol negli ultimi quattro scontri diretti, una vera e propria bestia nera per Brunori e soci) e ha rischiato anche di subire il pareggio dopo una clamorosa carambola tra Gomes, Audero e Pontisso (anche qua la fortuna è stata dalla parte dei siciliani). Ma, nonostante ciò, i rosa hanno dato la sensazione di gestire meglio tutte le circostanze del match, con meno affanno del solito e più lucidità mentale.
Il secondo segnale è quello dato dai cambi di Dionisi: il mister ha effettuato sì i soliti cambi (Vasic ieri si è riscoperto tornante destro fluidificante), ma questa volta gli uomini subentrati sono stati decisivi: Verre e Le Douaron (Ranocchia, l’altro subentrato, era nei pressi dell’azione) hanno chiuso i conti nel recupero finale con una splendida azione, siglando il terzo gol. Un dato non banale: quello di Le Douaron è il quinto gol realizzato da un subentrato dal Palermo in questo campionato, ma i primi quattro erano arrivati tutti tra agosto e settembre, all’inizio della stagione. Da allora, il Palermo aveva smesso di trovare reti decisive dalla panchina, sintomo forse di letture sbagliate delle partite da parte dell’allenatore, ma anche di un approccio sbagliato da parte di chi veniva scelto.
Ancora più significativo il fatto che il gol del francese sia solo il secondo segnato dal Palermo oltre l’85° minuto in tutta la stagione, e addirittura il primo arrivato nei minuti di recupero. Un chiaro segnale di un atteggiamento che forse è finalmente diverso: una squadra determinata, consapevole della propria forza, lucida nelle scelte fino agli ultimi minuti della partita. Una vittoria che pesa, non solo per la classifica, ma per il morale e per la fiducia di un gruppo che sembra aver voltato pagina.

Manfredi Salomone

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