Difesa solida, attacco a strappi: il Palermo esce con un punto da Cesena

Pubblicato il 28 settembre 2025 alle ore 00:12

Al Manuzzi, alla fine, termina pari e patta: va avanti il Cesena, in un primo tempo in cui il più lo fa il Palermo; poi arriva il pari di Bani, in una ripresa che presto sembra indicare la via dell’accontentarsi da ambo le parti o, come direbbero i maligni, della “pasta con le sarde”.
Il Cesena comunque è davvero una buona squadra che l’ex Mignani fa giocare con logica e intensità. Un gruppo per lo più di brevilinei assicura molto movimento e pressing alto nel recupero palla.
Il Palermo però parte meglio e sue sono le occasioni più nette con Bani e Le Douaron di testa. Poi, nella pressoché unica puntata offensiva, i padroni di casa passano con Blesa.
Nella ripresa, pronti via, Blin sostituisce Segre, e quasi subito dopo si rischia di prendere il 2-0, ma Shpendi, in pessima giornata, non finalizza l’opportunità ghiotta, anche perché limitato nella conclusione dall’ottimo intervento di Pierozzi.

Il Palermo intensifica la presenza in area cesenate alla ricerca di un pari che merita e, da un pallone messo in mezzo da Augello, la sfera filtra e arriva comoda a Bani che fulmina Klinsmann.
Di fatto la partita, anche se ancora c’è quasi mezz’ora, finisce lì, perché nessuna delle due squadre sembra avere la garra per provare a superarsi e si accetta il pari come qualcosa di prezioso da portare a casa.

I cambi questa volta non migliorano la resa: escono Gomes, zoppicante, poi anche Le Douaron, Palumbo e Gyasi. Entrano Giovane, Brunori e poi Vasic. Nessuno alza il livello e, di fatto, piano piano la partita si spegne così.

Se questo è un buon punto o il frutto di un Palermo forse un po’ rinunciatario si capirà valutando cosa raccoglieranno le altre squadre al Manuzzi: martedì si torna già in campo al Barbera contro il Venezia, mentre il Cesena attende il sorprendente Frosinone di questo avvio di stagione.
In un torneo lungo e difficile, al momento molto equilibrato in alto, la continuità di risultato è un fattore cruciale che presto o tardi farà selezione.
Il Palermo, in definitiva, è imbattuto dopo cinque turni, mostra una certa tenuta difensiva ma in avanti va ancora a strappi. Pohjampalo va cercato e servito meglio, Gyasi al momento è al di sotto delle attese e Brunori, quando entra, gioca troppo largo e lontano per impensierire e rendersi pericoloso. Sembra quindi che, in zona gol, Inzaghi debba ancora trovare le giuste alchimie tattiche.
Al netto di un Palermo ieri forse meno volitivo, il punto di Cesena resta un risultato positivo, ma solo a patto che già martedì sera la banda Inzaghi scenda in campo con un solo obiettivo nel mirino: i tre punti, ovvero la linfa vitale necessaria per crescere nella fiducia e mandare alle contendenti un messaggio fondamentale, e cioè che il Palermo, quest’anno, c’è e vuole esserci fino alla fine alla ricerca della promozione diretta.

Marco Iona

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