Alla vigilia di Juve Stabia–Palermo, in programma domani alle 17.15 al “Menti”, Filippo Inzaghi presenta una gara che considera decisiva per misurare le reali ambizioni dei rosanero. Il sintetico, su cui il Palermo giocherà la prossima trasferta, non diventa un alibi: “Non voglio scuse. Il campo è uguale per tutti. Lo proveremo nel riscaldamento, ma conta solo fare una grande partita. Abbiamo bisogno di continuità dopo l’ultima vittoria”.
Il tecnico evidenzia come la Serie B abbia già mostrato il suo volto: “Ci hanno voluto far credere che ci fossero corazzate, invece non ce ne sono. Il campionato è difficilissimo, ogni partita è un esame. Dalle sconfitte si riparte più forti”. Domani, sottolinea, sarà un “vero banco di prova”.
Per quanto riguarda l’identità del Palermo, Inzaghi insiste sull’atteggiamento: “Se corriamo e pressiamo forte abbiamo speranze. Se non lo facciamo, come a Catanzaro, si azzerano. Le vittorie e le sconfitte dipendono da noi, non dagli avversari”. A proposito della formazione, il tecnico dei siciliani conferma ballottaggi aperti in attacco e ribadisce la centralità di chi subentra: “Titolari e riserve per me non esistono. In 18 saremo tutti titolari”.
Capitolo indisponibili: Gomes rientrerà dopo la sosta, mentre Gyasi è più avanti nel recupero. Positive le sensazioni su Bereszynski: “È arrivato. Ha personalità e leadership, domani è un’arma importante”. Su Pohjanpalo nessun “intangibile”: “Nessuno è insostituibile, ma in quel ruolo valuto momento e necessità”. Sul numero di conclusioni imprecise nelle ultime gare aggiunge: “L’importante è tornare a calciare tanto. I gol arriveranno”.
C’è spazio anche per una nota personale: domani Inzaghi ritroverà in panchina l’amico di lunga data Ignazio Abate. “Per 90 minuti saremo avversari, ma sono felice per il suo percorso”.
Infine una riflessione sulla gestione dei momenti della partita, tema sollevato dopo la maturità mostrata contro il Pescara: “Rispetto per la Juve Stabia, squadra intensa soprattutto in casa. Ma noi siamo il Palermo: dobbiamo partire forte, aggredire, imporre il nostro gioco. Questa partita ci dirà cosa vogliamo diventare”.
Redazione
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