Palermo, a Catanzaro uno stop che impone delle riflessioni

Pubblicato il 25 ottobre 2025 alle ore 23:00

Nel calcio non esistono sconfitte salutari, eppure, quella rimediata stasera dal Palermo sul campo del Catanzaro – primo passo falso in nove gare finora disputate dai rosanero in questa stagione di Serie B – deve servire da lezione proficua per il futuro.

Partiamo da un assunto difficilmente contestabile: il KO del “Ceravolo” è meritato, privo di attenuanti. La compagine siciliana – analogamente ai propri sostenitori, banditi dagli spalti per un incomprensibile provvedimento restrittivo – non si presenta praticamente in campo.

Davvero poca cosa ciò che gli uomini guidati da Filippo Inzaghi hanno proposto questa sera in terra calabrese, al cospetto di una squadra, quella giallorossa, tutt’altro che in salute, ma che proprio oggi ha trovato lo slancio necessario per portare a casa la prima, insperata vittoria stagionale.

Approccio molle, idee confuse, equivoci tattici: il sabato sera dei tifosi rosanero non può dirsi positivo al termine del ricco programma di giornata proposto dal campionato di Serie B, che vede il Palermo scivolare al quarto posto in classifica a quota 16 punti, superato da Monza e Cesena (17), mentre in vetta si stacca il Modena con 21 lunghezze.

Che Filippo Ranocchia sia un regista di centrocampo, ormai, sono rimasti in pochi a pensarlo, forse nemmeno lui. È un malinteso il suo impiego in quella zona del campo, che salta all’occhio tanto quanto la reiterata relegazione in panchina di Claudio Gomes, unico giocatore in rosa con qualità conclamate da incontrista, capace di garantire equilibrio e fungere da filtro in un centrocampo rosanero oggi terra di conquista degli avversari, ma che rimane inspiegabilmente indietro nelle gerarchie.

Altre riflessioni in ordine sparso: la difesa, orfana di Mattia Bani per l’infortunio rimediato a La Spezia, non sembra essersi ancora registrata dopo l’uscita di scena temporanea dell’ex capitano del Genoa, il cui ritorno è previsto per la seconda metà di novembre.

In attacco, invece, prosegue il calvario di Joel Pohjanpalo, al quale, partita dopo partita, arrivano sempre meno palloni giocabili. Lì davanti non aiutano certo le prestazioni del confusionario Le Douaron, né quelle dell’assopito Brunori. Palumbo si sbraccia, ma sembra predicare nel deserto.

C’è, insomma, tanto materiale da analizzare per l’allenatore rosanero, Filippo Inzaghi, che, fino al passo falso di questa sera, aveva potuto farsi scudo con l'imbattibilità in campionato, anche in occasione di quei pareggi maturati contro Frosinone, Cesena, Venezia e Modena che avevano lasciato più di qualche dubbio sulla sponda rosanero.

Il calendario, ad ogni modo, dà subito al Palermo la possibilità di rientrare in carreggiata con il turno infrasettimanale alle porte: al Barbera, martedì sera, arriverà un cliente tutt’altro che agevole come il Monza, in netta crescita e fresco di sorpasso in classifica proprio ai danni dei siciliani. Tuttavia, è in partite come queste che si possono misurare le reali ambizioni di una squadra che vuole imporsi e vincere.

Roberto Rizzuto

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