Palermo, che sofferenza contro il Venezia. A La Spezia si attende una reazione

Pubblicato il 1 ottobre 2025 alle ore 14:08

Palermo-Venezia 0-0, e ieri è stato un punto di enorme sofferenza che non ridimensiona forse le nostre ambizioni, perché una giornata “no” ci può stare, ma di certo riduce di molto l’idea di squadra da battere che molti coltivano.

Il Palermo di ieri sera, in nessun elemento, è arrivato alla sufficienza. Dopo un primo quarto d’ora iniziale con un Venezia ancora d’attesa e un Palermo che pressava e raddoppiava sui recuperi palla, l’unica azione da gol è stata un tiro di Bani deviato in angolo e, poco prima, una conclusione di Segre troppo debole e centrale. Dopo questo, il Palermo non è più esistito! E il Venezia ha dato una lezione di possesso e circolazione palla per tutto il resto della gara, però colpevole di sterilità effettiva in zona gol, visto che, nonostante ciò, Joronen si è sporcato i guantoni soltanto un paio di volte.

Una brutta partita del Palermo, orribile, perché priva di tutto ciò che aveva caratterizzato il Palermo di Inzaghi visto fino a Cesena: pochissima garra e pressione, poco accompagnamento, pochissima convinzione, fretta nel liberarsi della palla, poco carattere e reale voglia di prevalere, un Palermo timoroso e molto preoccupato. Il tutto condito dall’arbitraggio tutt’altro che equo di Marinelli, che ha distribuito cartellini a ogni fallo rosanero, falcidiando tutta la retroguardia e aggiungendo così ulteriore insicurezza e timori al peggior Palermo visto fin qui in stagione. Un Palermo così che speriamo resti un raro episodio nel corso della stagione.

Nello specifico, in una partita in cui nessuno ha brillato, alcuni elementi in particolare non sembrano avere affatto le caratteristiche tipiche di una rosa vincente. I vari Diakitè, Gyasi e Blin non sembrano affatto essere degni di una titolarità, e lo stesso possiamo dire per Giovane: piedi problematici il primo; pochissima grinta e convinzione il secondo, che comunque ieri è subentrato; confusione e anarchia nel gioco il terzo.

Inzaghi, da leader carismatico del gruppo, ci parla di 20/23 titolari e li esalta fiero tutti, ma purtroppo è una professione di estremo ottimismo che comprendiamo, ma che non cancella i dubbi sulla reale affidabilità di alcuni elementi.

Contro il Venezia, Inzaghi ha scelto Brunori per Le Douran, e il numero nove se non altro ha messo un certo impegno e maggiore volontà rispetto alle precedenti uscite. Poi Inzaghi, a sorpresa, ha dato una maglia da titolare a Giovane e, altrettanto a sorpresa, in una partita in cui il Palermo dal 20’ del primo tempo in poi non ha più gestito palla né fatto la partita, ha concluso concedendo zero minuti a Palumbo. L’unico forse in questa rosa con la capacità tecnica per inventare qualcosa in più, specie ad eventuale sostegno di Pohjanpalo che, in 90 minuti, non ha ricevuto una, che sia stata una, palla potenzialmente interessante e giocabile.

In sede di conferenza stampa, Inzaghi ha poi fatto intendere che il mancato ingresso nella ripresa del fantasista ex Modena sia stato determinato dalle ammonizioni che hanno condizionato i cambi. Riteniamo, ad ogni modo, che rinunciare a un elemento come Palumbo sia qualcosa che questo Palermo, già di suo non ricchissimo a livello di individualità tecniche rilevanti, non possa proprio permettersi. In una partita come questa con i lagunari, in cui mai siamo riusciti a mettere pressione, rinunciare a chi sa maneggiare con cura e fosforo il pallone, alzare la testa, proporre lanci e cambi di gioco non è parsa una scelta lucidissima.

Il Venezia visto ieri ha dimostrato invece, sebbene attualmente attardato rispetto alla vetta, di avere tutto in regola per essere, come da pronostico, una delle maggiori accreditate alla promozione. Noi invece torniamo a casa con qualche dubbio e interrogativo in più!

Il pari non ci consente di agganciare la sorpresa Modena in vetta alla classifica, anzi ci costa il sorpasso per mano del Frosinone.

La prossima a La Spezia dovrà essere una partita di grande reazione, nella quale la piazza si attenderà un risultato pieno. Una partita che dovrà innanzitutto e sperabilmente dimostrare che il Palermo “versione Venezia” è stata una versione horror che in stagione si cercherà di proporre il meno possibile. Restiamo imbattuti e con una difesa ad oggi difficile da perforare, ma è chiaro che un pregio del genere si ottimizza solo se allo stesso modo poi si riescono a creare le premesse per vincere le partite. Il bilancio dice tre vinte e tre pareggiate, e che si debba pareggiare meno e vincere di più è una lapalissiana necessità.

Marco Iona

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