EDITORIALE. L’assurdo divieto imposto ai tifosi rosanero: emblema di un sistema alla canna del gas

Pubblicato il 13 settembre 2025 alle ore 00:25

Ha dell'incredibile la notizia diffusasi nel tardo pomeriggio di ieri, quando il Sudtirol, attraverso i propri canali ufficiali, ha comunicato la decisione del Commissariato del Governo per la Provincia di Bolzano di vietare la vendita dei biglietti ai residenti in Sicilia per la sfida contro il Palermo, in programma domenica, e il conseguente annullamento dei tagliandi già acquistati.

Un provvedimento arrivato a meno di 48 ore dalla partita, quando centinaia di sostenitori rosanero avevano già sostenuto spese ingenti di trasporto e alloggio pur di essere al fianco della squadra in quella che, per chi viaggia dall'isola, è la trasferta più lunga di questa stagione di Serie B.

Un colpo basso, un affronto, un'umiliazione rispetto ai sacrifici di chi non si rassegna a essere spettatore da salotto delle sorti della propria squadra del cuore, ma che vuole esserci, e che avrebbe tutto il diritto di farlo.

Tra le tifoserie di Sudtirol e Palermo non esiste profilo di rischio alcuno, ragion per cui comprendere le esigenze di ordine e sicurezza pubblica addotte come giustificazione di tale misura restrittiva costituisce un'impresa titanica.

Non è certamente la prima volta che gli organismi italiani preposti alla valutazione dei fattori di rischio associati alle partite di calcio si producono in provvedimenti cervellotici di questo tipo. Laddove il "calendario spezzatino" non dovesse rappresentare un deterrente sufficiente a scoraggiare i viaggi di quelle tifoserie considerate calde e passionali come quella rosanero, ecco che arriva la scure del divieto incondizionato, peraltro tardivo, che causa frustrazione e perdite economiche ingenti.

Un Paese che, nel 2032, dovrebbe ospitare la rassegna calcistica continentale più importante di tutte, ovvero il campionato europeo, con flussi previsti di centinaia di migliaia di tifosi, oggi non riesce a garantire lo svolgimento in sicurezza di una partita di Serie B senza ricorrere a divieti trasversali e privi di costrutto: è uno dei paradossi – e nemmeno il più assurdo – dell'Italia nell'anno 2025.

Roberto Rizzuto

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