Riconquistare la piazza: il primo obiettivo del nuovo Palermo

Pubblicato il 22 giugno 2025 alle ore 02:26

Nel frangente di transizione tra la stagione appena conclusa e quella alle porte, il Palermo è una macchina che procede a fari spenti nella penombra.

L’epilogo dell’ultimo campionato ha lasciato scottature profonde. Dal 17 maggio, giorno dell’eliminazione dei rosanero dai playoff promozione per mano della Juve Stabia, è calata una cappa di silenzio durata quasi un mese.

Tanto è servito alla società per ufficializzare le prime mosse volte a puntellare l’organigramma dell’area tecnica. In primis, la conferma del direttore sportivo Carlo Osti, arrivato a gennaio con un contratto semestrale, ora prolungato. Poi, l’esonero di Alessio Dionisi, ancora legato al club da due anni di contratto, e il successivo ingaggio di Filippo Inzaghi per colmare il vuoto in panchina.

Intanto, va ricomposta la frattura con la tifoseria organizzata, che nel finale della scorsa stagione ha duramente contestato l’operato del City Football Group, holding proprietaria del club. Una protesta senza precedenti, culminata con l’abbandono della squadra proprio alla vigilia dello scontro decisivo dei playoff.

Una situazione che ha imposto una riflessione profonda a più livelli. Forse questa quiete degli ultimi trenta giorni, dopo la tempesta, ha aiutato tutti a tornare con i piedi per terra.

In certi casi il silenzio è d’oro, ma con la nuova stagione ormai alle porte occorrerà tornare a parlare alla piazza, e bisognerà farlo con parole chiare e ambiziose, capaci di delineare una mentalità vincente.

Immaginare un quarto anno consecutivo di Serie B all’insegna dell’anonimato sportivo è impensabile. Serve un'attitudine vincente fin dal primo giorno di ritiro, per non offrire alibi a nessuno e per riportare la piazza dalla propria parte.

Roberto Rizzuto

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