Il Drogheda United è fuori dalla Conference League. Il TAS ha respinto il ricorso del club irlandese, escluso per via del conflitto d’interessi con il Silkeborg IF, anch’esso qualificato e legato alla stessa proprietà, la Trivela Group. Le regole UEFA parlano chiaro: due club controllati dallo stesso gruppo non possono partecipare contemporaneamente alle competizioni europee.
Il club irlandese aveva tentato il tutto per tutto: modifiche nella governance, proposte di cessione delle quote, dialoghi costanti con l’UEFA. Niente da fare. «Siamo devastati. Questa decisione è ingiusta. Abbiamo fatto tutto il possibile», scrive il Drogheda in un comunicato.
A riaccendere le polemiche è il confronto con altri casi. Su tutti, quello di Girona e Manchester City: entrambi legati al City Football Group, eppure ammessi all’ultima Champions League. In quel caso, la UEFA ha considerato “non significativa” la partecipazione del CFG nel club spagnolo, detentore di una quota di minoranza. Un dettaglio formale che ha cambiato tutto.
E qui entra in gioco il Palermo. Anche il club rosanero fa parte della galassia CFG, ma con una differenza sostanziale: il gruppo anglo-emiratino ne detiene la quasi totalità. Se il Palermo dovesse raggiungere l’Europa – e un altro club del gruppo fosse qualificato – si potrebbe configurare la stessa situazione vissuta oggi dal Drogheda. La vicenda del club irlandese, insomma, non è un caso isolato. È un precedente. E il campo, da solo, potrebbe non bastare.
Roberto Rizzuto

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Commenti
Già il City c'è passato con il Girona quindi siamo tranquillissimi