Esordio stagionale con larga vittoria per il Palermo, che al Brunod di Châtillon ha superato per 9–0 i dilettanti della Rappresentativa Locale Valle d’Aosta nella prima amichevole del ritiro estivo.
Un test contro un avversario modesto, tuttavia utile per iniziare a mettere minuti nelle gambe e provare i primi automatismi di squadra.
La partita è rimasta in equilibrio per tutto il primo tempo, chiuso sullo 0–0 grazie alle parate del portiere locale Pomat, protagonista su diverse conclusioni di Brunori e Pohjanpalo.
Nella ripresa, con la consueta girandola di cambi, i rosanero hanno preso il largo. A sbloccare la gara è stato Le Douaron con uno scavetto, seguito a stretto giro dal primo gol in maglia rosa di Augello. Poi è arrivato il festival del gol: Le Douaron e Corona hanno messo a segno quattro reti a testa in totale, completando il tabellino dei marcatori.
Filippo Inzaghi si è detto «molto soddisfatto» per l’atteggiamento mostrato dalla squadra nei primi giorni di ritiro: «la partita conta poco, mi interessava la risposta al duro lavoro e l’attitudine è stata eccezionale». Ha sottolineato la necessità di continuare a «lavorare tanto» per giocare un calcio propositivo, puntando a partire subito forte già dalla Coppa Italia.
Sul piano tattico ha confermato la difesa a tre come base («il 3-4-2-1 ci ha dato soddisfazioni») ma non esclude novità. Ringrazia la società per i rinforzi già arrivati («due giocatori da Serie A») e si augura che chi arriverà sappia «cosa significa indossare questa maglia».
Inzaghi ha poi ribadito che per vincere la Serie B «non bastano i nomi, serve il gruppo»: si è detto consapevole della forza del Palermo e riconoscente verso tifosi e società. Ha parlato con soddisfazione dei quattro attaccanti a disposizione, garantendo spazio a tutti grazie alla profondità della rosa.
Infine, ha confermato fiducia nei giovani e in Gomis, che considera un potenziale titolare se tornerà ai suoi livelli. E sulla scelta di accettare la panchina rosanero ha chiuso: «quando mi ha chiamato il Palermo non ci ho pensato due volte».
Roberto Rizzuto

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