City Football Group e Palermo: un matrimonio ancora da decifrare

Pubblicato il 24 maggio 2025 alle ore 04:57

Contravvenendo alle regole basilari della comunicazione giornalistica, oggi scrivo in prima persona. Lo so, non si fa, non si dovrebbe fare, ma l’attesa logora chi di tempo non ne ha.

Voglio vedere il Palermo vincere sul campo, tornare a calcare i campi di Serie A con continuità, non come un evento eccezionale.

I rosa annaspano in Serie B, inanellano stagioni anonime, senza arte né parte, e questo non va più bene.

Vincere, nel calcio, non è tutto, ma a volte è l’unica cosa che conta. Giusto per usare un paradosso.

Tre anni di gestione targata City Football Group hanno lasciato il segno. Ma se guardiamo ai risultati sportivi, il bilancio è negativo: un percorso deficitario, che sta lentamente soffocando l’entusiasmo di una piazza che ha quasi accolto con sollievo l’eliminazione dai playoff promozione per mano della Juve Stabia.

Ieri, sul terreno di gioco del centro sportivo di Torretta, con l’ultimo allenamento in programma, si è chiusa la stagione 2024/2025: un fallimento totale, davanti al quale la società è chiamata a reagire con decisione.

Palermo, calcisticamente parlando, non ha mai sollevato trofei importanti, ma questo non significa che debba restare prigioniera dell’infelicità per sempre. Uscire dall’anonimato è possibile, ma bisogna crederci. Come squadra, come guida tecnica, come vertici societari.

Non svegliateci prima che ciò accada davvero.

Roberto Rizzuto

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